Imu. Non c’era accordo sull’abolizione.Chi può pagare non può essere esentato.

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Intervista a Guglielmo Epifani di Bianca di Giovanni – L’unità , 10 agosto 2013

«Berlusconi confonde le parole di Letta: alla base dell`accordo di governo non c’era esattamente la cancellazione dell`Imu sulla casa principale». Guglielmo Epifani replica così al leader Pdl che torna all`attacco sull`imposta sugli immobili. Un aut-aut inaccettabile per l’alleato «di necessità», che sul tema ha una visione molto distante da quella dei pidiellini. «Per il Pd le priorità sono molte, non ce n`è una sola – spiega il segretario – Naturalmente anche noi vogliamo alleggerire l`imposta, ma ci sono anche i lavoratori, i pensionati, le famiglie impoverite dalla crisi. Se ci fossero le risorse per tutto non ci sarebbero problemi. Visto che bisogna fare delle scelte, è necessario trovare una soluzione condivisa». Il Pd lo ripete da settimane, ma il Pdl continua a cannoneggiare, mettendo nel mirino il ministro dell`Economia. Per loro Fabrizio Saccomanni è quasi un`ossessione, non fosse altro che perché garantisce autonomia alle scelte di politica economica. Berlusconi sostiene che l`abolizione dell`Imu è alla base dell`accordo di governo. «L`espressione usata da Letta in Parlamento dice altro. Il premier ha parlato di superamento dell`attuale tassazione della prima casa, dando il tempo a governo e Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti. Non mi pare sia la stessa cosa. Ma c`è anche un altro errore di Berlusconi».

Quale?
«È infondato che l`Imu abbia provocato il crollo dell`edilizia. Semmai quello deriva dalla crisi della domanda dovuta alla mancanza di politiche anticicliche, di cui proprio il Pdl è responsabile».

Sta di fatto che nel sito dell`Economia compare una bocciatura della proposta del Pdl.
«Il problema posto dal ministro Saccomanni è fondato. Tanto più che in Italia abbiamo uno squilibrio nella struttura del prelievo: le imposte su redditi da lavoro e su pensione sono troppo alte, quelle sulle abitazioni sono in linea con gli altri Paesi europei, mentre sono più basse quelle sui consumi. Lo squilibrio penalizza il lavoro: la via maestra è abbassare le tasse su quei redditi».

Ma il programma del governo deve tenere conto di tutte le anime della maggioranza.
«Infatti quel programma prevede di intervenire sull`Imu e sull`Iva. Ma le priorità in questo momento sono molte: c`è l`edilizia scolastica, ci sono gli esodati, gli ammortizzatori sociali. Queste voci sono altrettanto importanti. Nella situazione finanziaria che abbiamo, siamo obbligati a delle scelte. Ecco perché è importante che il governo abbia i margini per lavorare e trovare i punti di equilibrio. Sull`Imu mi pare che ci sia condivisione sul fatto che l`imposta sia ricondotta ai Comuni».

Lei pensa che la mediazione sia vicina, o ancora lontana?
«Il governo si è preso tempo fino al 31 agosto, ci sono ancora un paio di settimane utili. Anche al Pd interessa l`Imu, che è parte anche del nostro programma. Ma un conto è escludere tutti, altro conto è esentare i meno abbienti. Se ci fossero risorse, sarebbe fatta. Ma quando le risorse sono poche, sarebbe davvero singolare che si togliesse un`imposta a chi la può pagare e non si facesse nulla per gli altri, quelli che non possono».

Come giudica questo atteggiamento di Berlusconi?
«Questa uscita sull`Imu mi sembra un modo di riaprire un tema caro al Pdl per uscire da una situazione di difesa in cui si è ritrovato. È evidente che si tratta di un diversivo per tornare a far presa sulla sua base».

Potrebbe essere materia di scambio con il salvacondotto giudiziario?
«Questa ipotesi non esiste. Si tratta di due temi che hanno caratteristiche molto diverse che non vanno confusi. In ogni caso non credo che sia questo il caso. Credo di più alla volontà di riprendere un`iniziativa in campo sociale su un tema caro al centrodestra. Il Pdl ha centrato almeno due campagne elettorali sulle tasse sulla casa. Oggi non vogliono rinunciare a quella bandiera. Ma qui non si tratta di rinunciare: anche noi vogliamo abbassare l`Imu. Ma certo non a chi ha abbastanza risorse da poterla pagare. Questa sì che sarebbe un`ingiustizia».

Le posizioni di Pd e Pdl sembrano alternative: la sintesi non sarà facile.
«Il ministro Saccomanni conosce molto bene la materia, sono certo che saprà trovare la soluzione. È chiaro che il centrosinistra vuole aiutare chi sta peggio. Per noi la priorità che viene prima di tutte è l`equità. Proprio per questo non bisogna dimentica re neanche il capitolo Iva: l`aumento di quell`imposta avrebbe effetti pesanti sull`economia e sulla vita delle famiglie».

Dopo la riunione della direzione del Pd, può dire una parola chiara sulle regole?
«In questa intervista preferisco concentrarmi sull`Imu e sul programma economico. Basta parlare di regole».