Il Pd è l’unica forza non personale. Relazione per la Convenzione Nazionale Pd.

0
1174
Stiamo arrivando alla parte finale del nostro Congresso. Abbiamo rinnovato quasi tutti i segretari provinciali, nel 95% dei casi si tratta di persone nuove che assumono per la prima volta questo impegno. Abbiamo eletto 16 donne, un dato questo che può essere letto positivamente ma che può anche essere una spinta a fare meglio. In questo penso sia d’obbligo impegnarci di più e meglio.
Abbiamo vinto la scommessa di favorire la autodeterminazione delle scelte territoriali in alcuni casi scomponendo le filiere nazionali presenti nel partito. Abbiamo avuto un po’ di problemi nel tesseramento in particolare sulla velocità con cui questo è cresciuto. Dobbiamo prendere un impegno,in particolari modo i candidati segretari, cioè come affrontare le campagne del tesseramento, mettendole al riparo delle tematiche politiche contingenti,
Quando parte il congresso di un circolo tutti devono avere la lista definita degli iscritti a quel circolo. Non è possibile che le appartenenze interne affrontare sui territori delle tematiche centrali. Non è un problema di regole, ma di etica politica leale. Non c’è dubbio nessuno, in Italia, che riesce a mettere in piedi un processo democratico come quello che stiamo vivendo noi in questo congresso.
Un momento che dà ragione alle nostre forze nei territori che danno vita al nostro congresso. Abbiamo attraversato con questo congresso due importanti scadenze elettorali in Trentino Alto Adige e in Basilicata, entrambe vinte. La legge di stabilità sarà la nostra prossima meta, e successivamente la decadenza di Silvio Berlusconi in Senato. Sulla Legge di stabilità c’è una diffusa sensazione di disordine, manca un’ “anima”. Non è solo un problema di mancanza di risorse, piuttosto la mancanza di scelte chiare su come redistribuire e rilanciare gli investimenti.
Berlusconi sta creando un clima pesante che non fa bene a lui e alla democrazia di questo paese. Le sue sono parole sgangherate ed irricevibili, senza né forza né ragione. L’Italia è uno Stato di diritto e la certezza della pena deve essere uguale per tutti.
Non si può prescindere da questo. In questa Convenzione i candidati presenteranno le loro mozioni, i loro progetti per il Partito e per il Paese. Stiamo attraversando una crisi fortissima e la crisi sociale deve essere il vero faro delle nostre proposte. Cresce nella crisi la violenza e i nostri circoli stanno affrontando questa violenza come a Roma e a Milano. Tutti gli estremismi si stanno coagulando attorno alla tematica della crisi, come nei giorni scorsi a Genova.
In queste vicende, è bene sottolinearlo, si conferma ancora una volta quanto sia insostituibile l’azione dei sindacati e degli amministratori per governare le tensioni sociali.
Voglio parlare poi della situazione dell’Europa. Penso che abbiamo una enorme responsabilità, non tutti i mali vengono dall’Europa. L’Europa era la scommessa di avere un modello sociale per poter competere con altri modelli. Ma l’Europa si è fermata, non stiamo progredendo. L’Europa è patrimonio di tutti, non solo dei paesi che sono avanti, non solo di quelli che hanno seguito la politica di rigore del bilancio.
L’interesse della Germania non devono diventare per forza l’interesse di tutti. Di fronte ai populismi che accusano di tutti i nostri mali l’Europa noi dobbiamo affrontare questa sfida, dando al semestre italiano un carattere più mediterraneo. Per questo in nome del cambiamento dell’Europa dobbiamo far capire al paese in nome di quale rinnovamento dell’Europa chiediamo nuovi sacrifici.
In un sistema politico fragile come il nostro, ricadono su di noi, contrariamente ai partiti o ai movimenti personali, delle responsabilità maggiori. Dopo questo congresso dobbiamo essere capaci di trasmettere ai territori la vivacità espressa dai nostri circoli. Buona Convenzione a tutti.

fonte: partitodemocratico.it